La scelta della meta L'itinerario
Organizzare un On the Road
Questa è sicuramente il momento al quale tengo maggiormente. Il tempo che dedico alla preparazione di un viaggio, è esso stesso l’inizio del viaggio. Forse e’ il momento che amo di più, quando metto su carta i miei sogni, e li trasformo in realtà.
Spesso quando arrivo in un luogo che ho tanto atteso, mi sembra come di conoscerlo già, di esserci già stato. Il luogo mi è familiare ma mai, e dico mai, delude le mie aspettative.
Ho conosciuto viaggiatori che arrivano alla loro meta senza avere alcuna idea di cosa aspettarsi, viaggiatori che si fanno portare dalle emozioni e dalle sensazioni. E’ un modo diverso di viaggiare. Non ce n’è uno giusto o sbagliato in assoluto. C’è solo quello giusto o sbagliato per te.
Per me la preparazione ricopre la stessa importanza del viaggio stesso. Forse perché è un po’ come viaggiare tutto l’anno, prima con la testa, poi con le gambe. Comunque questo è il modo giusto per me.
Porto ad esempio la mia esperienza più recente, o meglio ancora “attuale”. Proprio in questi giorni mi sto immergendo nella pianificazione di un nuovo itinerario, uno di quegli On the Road che spero lascino un segno indelebile nella mia mente di viaggiatore.
La scelta della meta
Tu non hai dei sogni nel cassetto? Io ne ho a bizzeffe, e la mia mission è renderli realtà uno per uno.
Quando vedevo le foto del Machu Picchu ho sempre pensato che fosse una meta irraggiungibile, lontana, impossibile. Quando giocavo a Broken Sword (si.. lo ammetto … ho superato anche la fase Nerd) mi sono innamorato delle piramidi Maya e credevo di poterle vedere solo da dietro uno schermo. Quando mi sono letteralmente innamorato di Into the Wild guardavo al Denali come ad una meta troppo distante ed ostica per essere solo immaginata.
Così in genere scelgo la mia meta: penso ad uno dei miei sogni e lo realizzo.
Questa volta però la meta è nata un po’ per caso, tra una birra colombiana e l’altra, sotto il manto stellato del Tatacoa.
Il discorso tra me ed il mio oramai consolidato compagno di viaggio Pier era sempre lo stesso: riusciremo a trovare un viaggio che possa garantirci la stessa libertà, la stessa immensa emozione dell’incredibile Alaska?
Un luogo ostico, al di fuori di ogni rotta turistica, lontano dalla nostra cultura e possibilmente dominato da una natura incontaminata. L’illuminazione ci è arrivata condividendo qualche birra con un simpatico viaggiatore nell’attesa che il cielo colombiano ci regalasse una stellata che on arrivò mai per colpa di un insolito raggruppamento di nubi nel bel mezzo del deserto.. (lasciamo perdere…).
Non nascondo che una volta nominatomi il Kyrgyzstan ho cominciato a scandagliare mentalmente tutta l’Asia, senza riuscire a dargli una localizzazione ben precisa.
Da quel giorno però ho cominciato a leggere, a documentarmi, fino ad arrivare alla convinzione che questo viaggio, sarà veramente quello che attendevamo!
L’itinerario
Tornato dalla Colombia, come al mio ritorno da ogni viaggio, ho cominciato subito a leggere, leggere molto (Blog, guide ufficiali..) per lanciarmi al meglio sul prossimo. E’ vero, è un mio limite, non riesco a fermarmi, mai, devo sempre stare in viaggio, almeno con la testa!
Tra tutti i Blog voglio nominare Lost Avocado e Pimp my Trip (che è appena tornata dai Word Nomad Games che si svolgono proprio in Kyrgyzstan), dalla quale ho preso molti utilissimi spunti, per poi creare un itinerario totalmente personale.
Comincia così una procedura che per me è oramai diventato una sorta di rito propiziatorio.
Creo una Mappa su MyMaps di Google e parto con l’inserire la posizione dell’aeroporto di riferimento indicandola con un’icona di un bel rosso non travisabile. Bishkek sarà il mio punto di partenza e di arrivo.
Continuando a leggere ogni possibile diario di viaggio, ed ogni esperienza personale che possa suggerirmi i luoghi più interessanti di questo misterioso paese, comincio ad inserire nella mia mappa tutti i punti di interesse che desidererei toccare col mio itinerario.
Perfetto! Ora non mi resta che “unire i puntini”! Ricordi quel gioco che da bambino catturava così tanto la tua attenzione? Una serie di numeri crescenti che una volta uniti creavano una figura che aspettava solo di essere colorata?
Con l’ausilio di Google Maps lo step successivo, è fare in modo che tutti quei punti di interesse si colleghino in un Itinerario sensato e fluido, che non preveda centinaia di chilometri solo per raggiungere una posizione e tornare indietro sui propri passi. La soluzione migliore è che il percorso si chiuda ad anello laddove è cominciato (questo per evitare complicazioni con il noleggio auto).

Beh, questa nazione sembra fatta apposta per l’On the Road! Il tragitto scorre liscio come non mi sarei mai immaginato.
E’ ora il momento di suddividere intelligentemente le varie tappe, inserendo degli indicatori rossi, laddove a mio parere sarebbe giusto ed indicato pernottare, senza essere costretti a traversate eccessivamente lunghe in auto.
Questa fase è molto importante, poiché inserire tappe troppo distanti tra loro potrebbe rendere il viaggio un’odissea. Il consiglio che do è quello di non prendere come oro colato le indicazioni di Google ed aggiungere sempre un 20% alle tempistiche indicate per evitare brutte sorprese.
Ovviamente cerchiamo di indicare come luoghi di pernotto, i luoghi più interessanti.

Abbiamo quindi unito tutti i puntini, ora non ci resta che colorare!!! Andiamo infatti ad inserire tutto quello che potrebbe esserci utile lungo il percorso: Ristoranti, Trekking, Escursioni, Villaggi interessanti, possibile punti panoramici.
Alla vostra partenza, la mappa sarà addobbata come un albero di natale, ed aggiungerete punti di interesse fino all’ultimo giorno!

Chiaramente sono ben accetti cambi di programma in loco, ma è sempre bene avere un itinerario di massima, dalla quale potremo allontanarci e riavvicinarci a piacimento, consapevoli dei tempi necessari.
Ora sappiamo di quanti giorni necessitiamo e quindi possiamo procedere alla prenotazione di Volo e Noleggio Auto.
Post in continuo aggiornamento
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