Cosa vedere a Cusco
Anfiteatro di Moray

Cosa vedere a Cusco e nei suoi dintorni

Sacsayhuamán
Valle Sacra: Moray e Salinas
Dove dormire

L’ombelico del mondo

Non non sono impazzito, non intendo Giovanotti. Questo è ancora oggi l’appellativo che viene dato alla città di Cusco.

Inteso come centro dell’universo, per gli antichi popoli inca, Cusco era l’anello di congiunzione tra il mondo degli inferi, ed il mondo degli dei. Ancora oggi è considerata il centro culturale del Perù.

Gli studiosi pensano che fosse popolata da oltre 3000 anni, risultando la città abitata più antica d’America.

La sua centralità politica e spirituale, si deve principalmente al visionario governatore Pachacutec, lo stesso che commissionò il Machu Picchu.

Imperatore istrionico, espanse il proprio dominio fin oltre i confini dell’Ecuador rendendo Cusco una delle città dell’epoca più importanti al mondo.

Si attribuisce a lui anche la forma di Puma che dall’alto sembrano disegnare le mura della città. Purtroppo l’avvento dei Conquistadores spagnoli e le loro razzie, misero in ginocchio la città e deteriorarono tutti gli straordinari siti e monumenti di interesse Inca.

Fortunatamente ancora ci rimangono bellissime testimonianze che rendono l’idea dell’altissimo livello di conoscenza raggiunto da quei popoli.

Prima di raccontarvi più nel dettaglio cosa visitare nei dintorni di Cusco è importante spiegare che cos’è il Boleto. Si tratta di un tagliando necessario per visitare quasi tutti i siti di cui parlo in questo post, e sono inoltre inclusi alcuni musei nella città di Cusco.

Sacsayhuamán

È probabilmente uno dei più grandi misteri dell’archeologia antica. Cosa rappresenta? Come fu costruito? In che anno fu edificato?

Tutte domande alle quali ancora oggi non abbiamo risposte definitive, ma solamente ipotesi più accreditate di altre e leggende inverosimili.

Partiamo dall’ultima domanda.
Sembrano tutti o quasi concordare almeno su questo aspetto: l’edificazione del sito viene collocata temporalmente durante l’impero del solito Pachacutec.

La funzione del complesso è invece un quesito ancora non del tutto risolto. Sacsayhuamán è formato da tre muri di pietra che si sviluppano a zig zag per centinaia di metri (andando a disegnare la dentatura del puma di cui vi parlavo prima).

Cusco
Sacsayhuamán

Purtroppo gli spagnoli al loro arrivo, hanno pensato bene di corrompere il sito, attingendo alle sue pietre per edificare nuove case. Questo chiaramente non ha aiutato gli studiosi.

Per alcuni rappresenta una fortezza, e lo testimoniano i basamenti dei bastioni ancora oggi visibili alle estremità delle cinta murarie. Altri sono pronti a giurare che si tratti di un centro cerimoniale.

La domanda che però ancora oggi arroventa le menti e che ha sconvolto gli spagnoli che si trovarono improvvisamente al cospetto di tale costruzioni, è il come.

Megaliti del peso di 200 tonnellate perfettamente lavorati ed affiancati tra loro, con una precisione al limite anche dei più moderni macchinari. Come se un gigante si fosse messo a giocare con delle pietre come fossero dei mattoncinj Lego.

La teoria più accreditata è che gli Inca (così come per il Machu Picchu) scegliessero con cura il sito su cui edificare, in modo tale che le pietre necessarie si trovassero già in loco, baipassando il problema del trasporto. Ok, ma come le posizionavano una sull’altra?

Detta e considerata questa possibilità, come diavolo riuscivano a modellarle in modo così perfetto da risultare perfettamente appaiate?

Leggenda narra che gli antichi Inca erano in possesso di alcune conoscenze di alchimia tali da rendere la pietra malleabile come pongo.
Ovviamente non si ha alcun supporto scientifico a quest’ultima ipotesi.

Sacsayhuamán è solo una delle 4 Ruinas. Non perderti anche la grotta di Q’enqo, il forte di Pukapukara, e la vasca cerimoniale di Tambomachay, il tutto nella stessa giornata.

Valle Sacra

Sulla strada che da Cuzco porta ad Ollantayatambo si estende la valle del Rio Urubamba, la Valle Sacra.
Molti i siti di interesse, ma vorrei soffermarmi principalmente sui terrazzamenti a forma di anfiteatro di Moray, e sulle Salinas di Maras.

Moray, ci da l’estrema certezza che gli Inca fossero veramente dotati di grande conoscenza. Questi terrazzamenti concentrici scavati nella roccia sono giunti a noi conservati in modo perfetto.

Cusco
Anfiteatro Moray

Come mai? Perché gli spagnoli non hanno mai capito la loro funzione pensando fossero semplici anfiteatri.

Quando si entra nel sito si rimane a bocca aperta davanti a tanto ingegno. Su quei terrazzamenti venivano coltivate più di 3000 specie vegetali.

Ad ogni livello corrisponde una precisa temperatura, cosicché gli agricoltori potessero sperimentare al meglio le condizioni ideali per delle coltivazioni altrimenti proibitive a ben 4000 mt sopra il livello del mare.

Impressionante.

Altra dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, delle abilità del popolo Inca, sono le Salinas di Maras.

In primo luogo, sono stupende! Si ergono a picco sulla Cordigliera, e creano un contrasto spettacolare tra il bianco del sale ed il rosso delle montagne circostante.

Cusco
Salinas

Mediante un complesso sistema di canalizzazione idraulica, viene convogliata dell’acqua salina che sgorga da una piccola fonte. L’acqua va quindi a riempire la bellezza di circa 3000 pozze profonde massimo 30 cm.

Il resto lo fa l’assolato ed arido clima della zona, che facendo evaporare l’acqua, espone il sale ai raccolti.

Terminata la visita alla Salinas, non mi resta che chiudere il cerchio. Mi reco così alla vicina Ollantayatambo, dove un treno mi porterà a visitare la massima espressione dell’architettura Inca: Machu Picchu.

Se vuoi avere maggiori indicazioni su come organizzare la tua visita al Machu Picchu, leggi il Post “Machu Picchu: un sogno che si avvera”

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