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Visitare il Salar de Uyuni
Ci sono luoghi in Bolivia dove neanche le Megalopoli riescono a prendere il sopravvento sull’immensità della natura (per fortuna aggiungo io). Il Salar de Uyuni è la massima espressione di questo concetto. Una distesa bianca infinita, dove l’uomo si riscopre niente più che un puntino. Un luogo ostico, freddo di notte, cocente di giorno, un luogo magico che fa perde ogni punto di riferimento. La prospettiva, la profondità, la misura del tempo e dello spazio, si perdono in questo deserto di sale.

Storia
10000 km quadrati, si avete capito bene, chilometri e non metri, frutto di un’impressionante azione del tempo. Laddove oggi giacciono 10 miliardi di tonnellate di sale, un tempo imperava un’immenso lago salato. I cambiamenti climatici e l’evolversi del nostro pianeta, ha prosciugato questo enorme bacino fino a regalarci uno degli spettacoli naturali più incredibili al mondo. Nel mezzo di questo deserto si erge un’isola calcarea, l’Isla de Pescado, raggiungibile limitatamente in determinati periodi dell’anno, popolata esclusivamente da centinaia di Cactus, una presenza quantomeno bizzarra considerati i 3650 mt sul livello del mare.
Quando andare
Non esiste un periodo ideale per visitare il Salar de Uyuni, poiché in qualsiasi condizione restituisce emozioni uniche. Possiamo semplicemente suddividere le opzioni possibili in stagioni delle piogge e stagioni secche.
Stagione delle piogge
Sicuramente la prima è la stagione che regala panorami ineguagliabili. Durante le piogge, una sottile strato di acqua, ricopre il deserto in tutta la sua superficie, trasformandolo in un immenso specchio d’acqua capace di congiungere come nessun altro luogo il cielo con l’orizzonte. Parlo della Mecca di ogni fotoamatore. Riflessi spettacolari in totale assenza di prospettiva.
Chiaramente queste condizioni rendono impossibile una visita in autonomia, in primis per una totale mancanza di punti di riferimento. Secondo, ma non meno importante, per la pericolosità che si cela sotto il livello dell’acqua. Voragini, buche, e crepacci sono completamente mimetizzati in un’apparente tranquillità superficiale. Solamente guide esperte possono addentrarsi all’interno del Salar senza però poter comunque raggiungere la bellissima Isla de Pescado.
Stagione secca
Il periodo per poter invece godere anche di questa esclusiva formazione, è quello delle stagioni secche. L’acqua lascia completamente spazio ad un bianco accecante e il deserto diventa teatro di scorribande di Jeep e moto provenienti da ogni dove.
La mia esperienza
Quest’ultime sono state le condizioni della mia esperienza di viaggio in Agosto.
La sveglia suona precisamente alle 4 di mattina. Il mio desiderio è quello di arrivare all’Isla de Pescado in piena notte, accompagnato da un manto di stelle da brividi, così da poter arrivare al punto di osservazione dell’isola in tempo per godere dell’alba in una posizione privilegiata, prima dell’arrivo delle orde di turisti.
Mai scelta più saggia. Armato di indispensabile torcia elettrica, comincio la salita all’Isla de Pescado nel buio più assoluto. Dopo trenta minuti di interminabile salita, mi ritrovo nel punto più alto dell’isola prima di chiunque altro. Mi scelgo una posizione, ed attendo che si consumi la magia.
Nel frattempo, dall’orizzonte a 360 gradi intorno a me, cominciano a scorgersi decine, ma che dico, centinaia di piccole luci in fila indiana. Jeep e moto cominciano ad avvicinarsi come a voler conquistare quella piccola isola.

Mentre l’isola si popola, l’orizzonte comincia a prendere un colore più violaceo che nero… lo spettacolo sta per cominciare. Da quel preciso momento, è un continuo susseguirsi di emozioni e colori. L’alba non è mai stata così bella, e finalmente anche l’Isla de Pescado si mostra in tutta la sua bellezza.

Con il sole finalmente alto, scendo di nuovo nell’immenso Salar e comincio a camminare senza meta, guidato esclusivamente dal sesto senso, fino a trovarmi completamente isolato in una distesa bianca infinita. Bello, surreale, irripetibile.

Respirata a pieni polmoni questa magia, decido di far ritorno alla struttura che mi ha ospitato la notte, uno dei tanti Hotel di Sal edificati alla periferia del Salar de Uyuni.
Dove pernottare
Sicuramente il mio consiglio è quello di pernottare in uno dei tanti Hotel di Sal nelle immediate vicinanze del Salar. Strutture edificate interamente con blocchi di sale, che perfettamente si integrano con la natura circostante, senza contaminarne la bellezza.

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