Cosa vedere ad Arequipa
Plaza de Las Armas

Arequipa: città d’arte alle pendici dei vulcani

Museo Santuarios Andino
Monastero Santa Catilina
Dove dormire

Cosa vedere ad Arequipa

Dopo un lungo viaggio con pullman notturno da Nazca, si giunge nella seconda città più importante del Perù: Arequipa. Una cittadina a misura d’uomo, in una posizione a dire poco invidiabile circondata da vulcani sopra i 5000 metri.

Decidiamo di soggiornare due giorni ad Arequipa per acclimatarci quanto possibile alle nuove altitudini (la città segna un’altitudine di 2335 mt).

Se vuoi avere ogni possibile informazione e consiglio su come affrontare le elevate altitudine di Perù e Bolivia, leggi il Post “Soroche: il mal di montagna di Perù e Bolivia”

Fulcro della città è la Plaza de Armas, dove affacciano rispettivamente l’imponente Cattedrale e la Iglesia de la Compania.

La Cattedrale è monumentale e dai suoi campanili offre degli interessanti scorci sulla città e sul maestoso vulcano El Misti.

Arequipa
Il vulcano El Misti dalla Cattedrale di Arequipa

Juanita, la mummia di Arequipa meglio conservata nel mondo

Usciti dalla Cattedrale tappa obbligatoria il Museo Santuarios Andino. Qui dovrai dar fondo a tutti i tuoi cassetti della memoria e ricercare nei ricordi degli insegnamenti delle scuole elementari.

Il museo è totalmente incentrato sulla figura di Juanita (ricordi?), una bambina di 12 anni, vittima di un sacrificio nel 1440 al vulcano Ampato, e ritrovata 550 anni dopo praticamente intatta e con il corpo perfettamente conservato.

Gli Inca consideravano le Montagne delle divinità e il sacrificio di animali e bambini era usanza normale. Per la famiglia era un onore offrire la propria cara agli dei.

Il rito era tutt’altro che violento, tant’è che alla prescelta veniva somministrata la chicha (una bevanda simile alla birra a base di mais) per alleviare il dolore. La piccola veniva accompagnata da tutti i propri cari a seguito, fin ai piedi della montagna, veniva uccisa e seppellita.

Più’ di 500 anni dopo, un’eruzione del vicino vulcano Sabancaya, ha portato allo scoperto il corpo perfettamente conservato dai ghiacci di Juanita.

Al termine della visita, in una camera oscura a temperatura controllata, giace ancora lì intatto il corpicino della piccola ragazza, una visione piuttosto macabra devo ammettere.

Pranzo al mercato di Arequipa e visita al Monastero di Santa Catilina

Usciti dal museo un leggero languirono comincia a farsi sentire, così decidiamo di perderci nei colori e negli odori del Mercato di San Camillo.

Ogni banco è provvisto di sgabelli e di un appoggio per permettere di consumare direttamente sul posto. Dopo un succulento Rocoto Relleno (un peperoncino piccante ripieno buonissimo) è il momento di indirizzarci verso l’ala più interessante del mercato: la Seccion Frutas e la Seccion Jugos.

Arequipa
I banchi della frutta al Mercato San Camillo

Circa 50 bancarelle stracolme di frutti di ogni colore e grandezza, dove le donne invitano i clienti a sedersi, per godere di succhi di frutta di una bontà unica.

Per concludere la nostra visita alla città decidiamo di visitare in notturna il monastero di Santa Catilina. La fortuna ha voluto che abbiamo potuto vivere di questa esperienza, nel giorno dedicato alle visite serali.

Arequipa
Il monastero di Santa Catilina

In questo modo il monastero appariva proprio come per secoli è stato vissuto dalle suore, alla luce della luna e delle candele.

20000 metri quadrati di pura arte.

Trascorse le nostre giornate ad Arequipa, è arrivato il momento di proseguire il nostro On the Road, destinazione Lago Titicaca.

Se vuoi sapere di più sulla mia esperienza al lago Titicaca, leggi il Post “Lago Titicaca: a pochi passi dal cielo”

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