Dove Dormire in Salento Come visitare la valle del Cocora
Salento
A qualche ora di distanza da Medellin, nel bel mezzo dell’Eye Caffetero sorge una paesino che ricorda molto la cittadina di Guatapè, Salento (e non aspettatevi ricci di mare e stracciatella di bufala).
Il paesino è veramente molto carino, colorato e ricco di vita. Noi abbiamo deciso di passarci 2 notti con lo scopo di godere appieno della giornata alla Valle del Cocora. Per mangiare avrete l’imbarazzo della scelta, e ,udite udite, esiste anche un buon Pub dove rifocillarvi con una fresca Birra artigianale alla spina (introvabili in Colombia se non a Bogotà e Medellin).
Per quanto riguarda il cibo, da non perdere la Trota in ogni salsa possibile, veramente buona. Peccato che nel bel mezzo della cena ci siamo dovuti alzare e correre fuori dal ristorante a causa di una valvola saltata dalla bombola del Gas. Trovarsi in Colombia con le cameriere che urlano “Afuera! Afuera! Afuera!” vi assicuro che non è la migliore delle situazioni, non nascondo che un brivido mi ha percorso la schiena (forse solo in Alaska ho vissuto un’esperienza peggiore).
Questa volta devo fare eccezione, poichè l’Hostel El Zorzal, a 500mt dal centro città , è una vera bomboniera, una fattoria immersa nella natura, tra colline verdissime. Colazione superlativa, e amache bucoliche.

L’indomani mattina sveglia presto, ci spetta un Trekking strepitoso.
Come visitare Valle del Cocora
A neanche 20 minuti da Salento, l’ingresso alla Valle del Cocora. Terminati i negozietti di Souvenir, oltrepassate il cancello azzurro sulla destra dirigendovi verso l’allevamento di trote. Queste sono le indicazioni per un tragitto di circa 5 ore, che vi regalerà emozioni e vedute da pelle d’oca.

Il trekking inizia piuttosto soft, in una pianura di una vallata spettacolare che si disperde di fronte ai nostri occhi fino ad entrare nella macchia più fitta. E’allora che comincia la salita (come diceva Venditti).
Se pensavamo che la salita fosse la cosa più difficoltosa, non avevamo considerato alcuni passaggi su ponti a dir poco precari, passaggi obbligati per i molteplici attraversamenti del fiume Cocora. Devo ammetterlo, vedere Annalisa (una dei miei due compagni di viaggio) in tale difficoltà mi ha molto divertito.


Dopo un paio d’ore tra salite e attraversamenti, ci si ritrova ad un bivio: o si procede per “la Montagna”, oppure si devia per “la casa del Los Colibrì”, una tenuta dalla quale ammirare decine di colibrì abbeverarsi a pochi passi da voi.
Si torna poi sui propri passi e si procede per la “Valle Incantata”.
Arrivati al primo punto di osservazione si rimane letteralmente di sasso di fronte a cotanta bellezza. Le palme da cera alte decine di metri si stagliano di fronte a noi come enormi obelischi. Il panorama è surreale e ci si aspetta ad ogni momento lo spuntare di un brontosauro che venga a cibarsi di quelle altissime chiome.

L’ultima parte del percorso è sicuramente più agevole, totalmente in discesa ed accompagnato da panorami che alleviano ogni fatica.
Raggiungere il Cocora è molto semplice, basta presentarsi di prima mattina (ore 7:00) nella piazza principale di Salento e salire su un Willy che, al termine della giornata, sarà lì per riportarvi in città, massimo per le ore 17:00, ora di chiusura del parco.
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